ULISSE

Viaggio di un vecchio marinaio ferito nell’onore

Scrittura scenica Alessandro Garzella realizzata in collaborazione con Peter Becker, Giulia Benetti, Elena Benevento, Sara Capanna, Carlo Cellai, Francesca Mainetti, Giulia Paoli, Chiara Pistoia, Astore Ricoveri e Anna Teotti
Collaborazione alla messa in scena Chiara Pistoia | Costumi e ambientazione Anna Teotti | Musiche Joaquín Nahuel Cornejo | Video di Nemo Zaddik Kunstproduktion
Con Giulia Benetti, Elena Benevento, Sara Capanna, Carlo Cellai, Alessandro Garzella, Francesca Mainetti, Giulia Paoli, Chiara Pistoia, Astore Ricoveri, Anna Teotti, Simona Gabrielli e Anna, Peter Becker e Vincenzo Parente, Monica, Aurora, Debora, Lisa, Maria, Samira, Serena Bilanceri,Tessa Caroni, Mimma Felline, Silvia Frino, Giulia Gilardino, Alice Pietrapertosa, Ivano, Marco, Nello, Franco Pacella, Egidio Papa, Giuseppe Parisi, Marco Rocchi, Giancarlo Tognetti
in collaborazione con
MIBAC | Regione Toscana | Comune di Pisa | ASL Nordovest Toscana | Cooperativa AGAPE | Cavalieri Consapevoli | AICS.

Poetica

Attori, non attori, musici, animali e strane figure di un immaginario antico, tradito dallo sguardo d’oggi, celebreranno la solitudine di Ulisse, di Telemaco, di tutte le Penelopi, maghe o sirene incantatrici protagoniste del viaggio di ritorno all’Itaca sognata da tutti noi.

Questo leggendario viaggio verso un impossibile ritorno a ciò che il tempo ha inesorabilmente cancellato suscita da sempre molte domande a cui è impossibile trovare una risposta sola: la ricchezza delle ipotesi, delle analogie e dei rimandi poetici del mito sta alla base della composizione poetica dell’opera.

SINOSSI

Gli spettatori, dopo un breve percorso nella boscaglia di Coltano illuminata dalle lucciole, sono invitati a fantasticare sui mari aperti della mitologia. La nostra ricerca sul valore degli eroi fragili si conclude con Ulisse, l’originario Odisseo e con l’imbroglio del cavallo conquistò la città nemica.

Invasi dalle porcilaie di volgarità e bruttezze che hanno occupato cuori, pensieri e città delle nostre terre, invochiamo una qualunque Dea affinché, liberati da Proci e traditori, ci aiuti a purificare tutti gli angoli delle nostre case, tutti gli anfratti delle nostre anime, disinfettandole dal sangue e dai marciumi che l’hanno invasa. Questa performance è un’ode al femminile, affinché quella sensibilità e saggezza supplisca alle stupidità, al disamore e alle latitanze di un maschile sempre più fioco e incerto. Pregando il destino di rendere più corale il nuovo mondo, per ritrovare una luce e un candore che uomini e donne, assieme, possano illuminare di civiltà il nostro presente. Le figure dell’Ulisse sono in questo senso emblematiche di un’idea di teatro politico, visionario e metafisico, sia per ciò che esprimono sul piano antropologico sia per il momento culturale che stiamo vivendo. Ci auguriamo che questo nostro piccolo atto di sovversione poetica crei suggestioni, prospettive e dubbi sui modi in cui antico e nuovo, maschile e femminile possano assumersi una comune responsabilità sulla trasformazione dell’esistente.

ORIGINE

L’opera nasce dal laboratorio di ricerca e sperimentazione teatrale in natura che la nostra compagnia attua permanentemente presso il Parco delle Biodiversità di Coltano, coinvolgendo professionisti, utenti psichiatrici, immigrati, educatori, studenti universitari, volontari ed il gruppo di giovani attori in formazione provenienti dal progetto ATTORE DISSENNATO ed il gruppo di persone che partecipano al laboratorio ATTORI DIVERSI

Fotografia di: Michele Lischi
Anno di debutto 2017

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