La poesia e il senso del sognare, con la volgarità che il potere induce uniformando teste e cuori, acquistano oggi una prospettiva diversa: il matto che delira, l’eversore che si ribella o la stessa puttana che, per scelta, pratica l’antico mestiere, colmando il vuoto d’amore a cui sempre più spesso siamo costretti, forse in questo sogno evocano quel bisogno d’utopia che congiunge il presente al passato e a futuri mondi migliori. Le pene e le euforie dell’amore, ispirate a poeti di tutti i tempi, fanno da base a questa particolarissima opera, vagante negli spazi di un centro equestre che ospita cavalli ed animali tra la natura accogliente e spaventosa di uno tra i luoghi più suggestivi del Parco regionale di San Rossore, Migliarino, Massaciuccoli. L’odore dei pini, dei campi, delle scuderie, assieme alle luci fioche delle lucciole e al pallore della luna è la cornice ideale per avvicinare all’utopia il sentimento più dolce e carnale che, da sempre, il genere umano persegue con tutte le sue forze, nonostante gli ostacoli che il destino si diverte a disseminare lungo la via
il dolce stil novo e il tempo del colera, forse potrebbe intitolarsi così il sogno che proponiamo questa notte, antichi poeti cercavano ideali di lealtà, generosità, raffinatezza, visioni d’amore nobile e intenso, contrapposte al possesso. Cercavano di desiderare simboli di turbamento materiale e spirituale capaci di affinare l’animo umano, accogliendo gli elementi più sottili e intimi dell’esistenza. Frammenti scenici ripetuti in loop da un gruppo di attori semi nascosti negli angoli più inattesi, narrano storie d’amore appassionate. Alcune guide conducono gli spettatori lungo un percorso impervio ma ricco di piccoli stupori. I nitriti dei cavalli, l’abbaiare dei cani e i suoni degli uccelli notturni fanno da colonna sonora alla visione di una specie di set delle meraviglie, incarnato da figure surreali, scollegate tra loro ma nello stesso tempo intimamente connesse al desiderio umano d’esplorare i tanti modi in cui l’amore manifesta la sua poesia.
Dal laboratorio permanente Attori Diversi ininterrottamente promosso dall’Asl Nordovest Toscana dal 1992 ad oggi, con questa opera prende avvio la residenza artistica della compagnia nel borgo di Coltano.