LUCIGNOLI

LUCIGNOLI

opera vincitrice al bando MIC 2023 sull’accessibilità degli artisti disabili

scritta e diretta da Alessandro Garzellacon Francesca Mainetti, Chiara Pistoia e Alessandro Garzella – dramaturg: Aurora Vannucci – collaborazione alla messa in scena: Horacio Czertok, Ornella D’Agostino e Satyamo Hernandez – realizzata con il sostegno di A.E.D.O, Carovana SMI e Teatro Nucleo

a cura di ANIMALI CELESTI teatro d’arte civile


CALENDARIO

Residenza artistica presso Carovana SMI di Cagliari dal 23 al 29 aprile 2024 ;

Residenza artistica presso A.E.D.O. di Lucca dal 21 al 27 luglio 2024 ;

Residenza artistica presso Teatro Nucleo di Ferrara dal 16 al 22 settembre 2024 ;

PROVE APERTE E REPLICHE PER OGNI RESIDENZA


LUCIGNOLI è un’ opera che trasgredisce la regola basilare del teatro che include persone con disabilità: mai affidare a un diverso il ruolo di un diverso! “Guai!” gracchierebbe il Grillo! Specie se il protagonista è proprio il burattino più famoso al mondo per la sua ineguagliabile difformità.  Le avventure di Pinocchio e del suo amico sfigato, in questa nostra visione allucinata, diventano un reality porno show in cui tutte le figure sono corrotte dalla brutalità dei nostri tempi. Lucignolo, fedele riproduzione di uno sfigato luciferino, vittima sacrificale predestinata alla sconfitta, incapace di liberarsi dallo stigma del mascalzone. Pinocchio, super divo pronto a farsi stritolare da un qualunque Paese dei Balocchi, macchina mortale di un divertimento privo di valori e moralità. In quest’opera anche la Fata è pronta a trasgredire al proprio ruolo, negando la conclusione del ragazzino per bene che nasce dalle ceneri del burattino di legno. Stavolta il riscatto finale non può compiersi, come vorrebbe la storia. Lo impedisce proprio quella diversità che, indelebile, sta nel corpo e nell’anima dei Pinocchi e dei Lucignoli di tutto il mondo. In quella piccola tribù di diversi, condannata all’asinaggine perenne, fiera della propria differenza rispetto all’ipocrisia di un tempo mummificato dall’uniformità di una esistenza sempre più violenta e volgare.


L’opera ha vinto il bando MIC 2023 sull’accessibilità degli artisti disabili, promosso dal Ministero alla Cultura per sostenere una circuitazione di qualità legata a tematiche e a forme di inclusione. La creazione del progetto è realizzata in progress attraverso un periodo di ricerca che darà vita a residenze di studio, debutto e repliche durante il secondo anno di attività. Sullo sfondo del progetto stanno due allestimenti precedenti, nati in contesti molto diversi: quasi dieci anni fa al Teatro Stalla di Verdello, presso la comunità terapeutica Cascina Germoglio gestita dalla Fondazione Bosis, realizzammo Lucignoli delinquo horror show da cui, l’anno dopo, nacque Pinocchio nel Paese dei Lucignoli, un primo studio da palcoscenico. Il bando ministeriale ci ha offerto la possibilità e gli strumenti per portare a compimento questo viaggio drammaturgico in collaborazione con artisti che hanno grandi esperienze di ricerca sul rapporto tra arte e diversità: Ornella D’Agostino, coreografa de La Carovana SMI di Cagliari, esperta nell’espressione di corpi sensibili, Horacio Czertok del Teatro Nucleo di Ferrara, la compagnia italo argentina che ha attraversato innumerevoli contesti di emarginazione e disagio sociale e Satyamo Hernandez, artista portoricano che ha fatto parte del nucleo storico del mitico Living Theatre e che oggi, assieme a Mario Betti, psichiatra e ricercatore olistico, dirige AEDO, una associazione artistica toscana che fa ricerca e sostiene persone con problematiche mentali. Lo studio, prodotto dal nucleo storico della compagnia e da una dramuturg proveniente dai percorsi di riabilitazione svolti in luoghi di cura, debutterà nella sua forma definitiva a conclusione delle suddette residenze artistiche. 


© Fotografie di Michele Lischi



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