L'OMBRA DI GIUDA

Tanti modi di tradire in versi

Mostra misterica di visioni sonore.
Scritta e diretta da Alessandro Garzella
con Ilaria Bellucci, Giulia Benetti, Serena Bilanceri, Bianca Caldonazzo, Sara Capanna, Carlo Cellai, Giovanni Cerrai, Chiara Cusino, Mimma Felline, Alessandro Garzella, Simona Gabrielli, Marta Genovesi, Satyamo Hernandez Ivano Liberati, Francesca Mainetti, Giulia Paoli, Vincenzo Parente, Chiara Pistoia, Astore Ricoveri, Marco Selmi, Giancarlo Tognetti, e ai musicisti Joaquin Nahuel Cornejo, Mattia Donati, Simone Padovani e Tommaso Iacoviello e ai non attori provenienti dai progetti che la compagnia conduce in contesti di fragilità e disagio.
Collaborazione sonora Joaquin Nahuel Cornejo, Ilaria Bellucci, Satyamo Hernandez
fonico Andrea Ciacchini, angeli della luce Elisa Garzella, Abha Federica Mariano, tecnico luci Giuliano De Martini.

Poetica

L’opera si svolge sul campo che Giuda comprò coi trenta denari del suo tradimento biblico. Nata dal repertorio della compagnia trasmesso in radio nel periodo del confinamento pandemico, la performance evoca un attraversamento degli inganni fatti o subiti in amore, dagli dei, dalla politica, dal colore della propria pelle e perfino dagli incanti dei poeti, rendendoci nel contempo innocenti e traditori. Pochi spettatori, dotati di cuffie wifi, vivranno un’esperienza sonora e visiva particolarmente visionaria, essendo coinvolti in una boscaglia naturale e simbolica di suoni, di segni e di apparizioni visive.

SINOSSI

Sotto un mucchio di stracci l’ombra di Giuda compare, beffata da una Maddalena canzonatrice che, passando sotto il suo cappio di impiccato, ripercorre le vicissitudini del suo tradimento, il viaggio apostolico, le iatture di una vittima sacrificale predestinata ad una crocefissione ancor più penosa di quella a cui rimanda la mistica cristiana.

Cinque differenti scenari misterici a cui il pubblico partecipa con una itineranza misterica vissuta attraverso visioni di immagini accompagnate da una suggestione sonora estrema, recepita nella solitudine di una cuffia che scandisce versi di scenari contemporanei: il fango che invade lo sciacallaggio di tutti noi, il conflitto tra colombe e pipistrelli, i mercanti che hanno invaso il tempio, la babele delle razze umane e i tradimenti dei poeti.
Proprio quando il pubblico è giunto all’apice dello straniamento tra visivo e sonoro la performance abbandona l’utilizzo di dispositivi auricolari per restituire la purezza della voce viva. Gli spettatori partecipano all’ultima cena, consumando simbolicamente il corpo e il sangue di ogni vittima sacrificale. L’opera termina con il riscatto di una comunione gioiosa, quasi blasfema, per l’euforia che il donarsi l’uno all’altro scatena, nel ribaltamento dei ruoli tra l’ingannato e il traditore.

ORIGINE

La performance nasce dalle trasmissioni radiofoniche prodotte attraverso il progetto CELESTE CLANDESTINA <- vedi link realizzato nel periodo pandemico per mantenere un contatto tra le diverse componenti della comunità artistica della nostra compagnia: i migranti, gli utenti psichiatrici, le persone coinvolte da disturbi del comportamento, gli adolescenti a rischio di marginalità sociale e i volontari, improvvisamente isolati tra loro.

Grazie alla collaborazione con l’emittente Punto Radio di Cascina, al lavoro di riproposizione del repertorio drammaturgico della compagnia, oltre alle trasmissioni radiofoniche settimanali abbiamo rielaborato i materiali in chiave scenica, coinvolgendo lo stesso staff che ha prodotto le varie puntate del programma.

Fotografia di: Michele Lischi
Anno di debutto 2020

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