LUCIGNOLI
delinquo horror show
opera teatrale per attori, non attori, animali e figure del noLUCIGNOLIstro tempo
scritta e diretta da Alessandro Garzella
con
Giulia Benetti, Francesca Mainetti, Chiara Pistoia, Alessandro Garzella
e con
Simona Armanelli, Nicoletta Fasoli, Chiara Favali, Jacopo e Virginia Lucchini,
Simona Musolino, Massimo Neri, Claudia Redolfi, Matteo Previtali
movimenti degli animali a cura di
Piero Giacomo Lucchini e Simona Armanelli
costumi di
Anna Teotti
collaborazione tecnica di
Irene Gentili e Marco Facoetti
si ringrazia per la super visione
Pier Giacomo Lucchini
C’è un somaro che raglia, un lumino, un lungo naso, un cespuglio turchino. Si raglia il burattino perso nella bugia della sua triste sorte. Si raglia, liquefatti nello show della putrefazione e della morte. Con un’opera in bianco ficcata in mezzo al cuore. Si raglia, collusi. Lucignoli, sfioriti dal tempo in cui gli imbrogli fanno scuola. Lucignoli, che hanno perso una battaglia. La corruzione, ben vestita a festa, marcisce la testa e i cuori. Siamo una tribù di piccoli somari raggirati dagli inganni. Col Potere che mette balocchi nelle banche e nei cervelli di tutti noi. Il fantastico racconto del burattino di legno, da viaggio di omologazione al mondo dei normali, diventa show, lotteria, rave dello sballo e della perversione più straziante e cruda. La corruzione gioca con le figure principali del racconto di Collodi. Spettacolarizzando la volgarità e l’ignoranza.
Eppure c’è un lumicino che ancora ci balugina dentro. Nascosto. Con una piccola fiammella che risplende di vita. Talvolta illumina un asino bianco, o qualche voglia nascosta in fondo al cuore. Per la magia di qualche strega/ fata che misteriosamente, invisibilmente, incomprensibilmente, dosa veleni e farmaci del nostro combattere e sognare. Finché una nuova opera in bianco non traspare.
Ancora una volta ANIMALI CELESTI e FONDAZIONE BOSIS rinnovano la loro scommessa: proporre arte come benessere e cura alle malattie del mondo, edificare luoghi di pensiero, accogliere le emozioni come forme necessarie della nostra consapevolezza, ritenere che un luogo d’accoglienza sanitaria possa anche essere spazio di piacere e di cultura. La comunità e il territorio, almeno in via simbolica, attraverso il teatro si fondono in un parco ambientale capace di difendere le biodiversità, sostenendo immaginari creativi e bellezze spesso non conformi ai canoni dell’apparire. Proponiamo un teatro fatto di volgarità e poesia. Tra il circo e il melodramma
prodotto in collaborazione con
FONDAZIONE EMILIA BOSIS
con il contributo CARIPLO